Cattivi Vaccini!!! (...stavolta dalla parte dei Cattivi)



Strano paese questo: pochi giorni dopo la allucinante sentenza Eternit, un giudice pretende di decidere quello che anni di ricerca scientifica internazionale non sono stati in grado di stabilire, cioè che i vaccini sono causa di autismo. Lo ammetto, sono una antica retrograda che crede nella scienza, che riconosce il suo metodo di ricerca, che sa molto poco di statistica ma abbastanza per non confondere i concetti di correlazione e causalità, e nutre una inquietante fiducia vintage nei confronti della medicina. Rimango perplessa, e ritengo che la questione abbia poco a che vedere con la scienza e la giustizia, ma molto più con una specie di credo religioso. Tuttavia, vorrei comprendere, al di là delle polemiche, perché il fronte contro i vaccini è così ostinatamente sordo a statistiche, rigore scientifico e storia. Mi sono imposta di resistere e, sopprimendo i miei pregiudizi, sono andata a curiosare su qualche sito di anti-vaccinatori, per vedere come e cosa comunicano.
Inutili anzi dannosi
Possono cambiare leggermente i toni, ed essere più o meno aggressivi ed i siti più o meno esteticamente curati, ma i punti centrali sono comuni:  i vaccini non hanno apportato alcun beneficio alla salute globale, e la diffusione delle malattie infettive e la mortalità a queste collegate è diminuita solo perché è aumentato il benessere sociale (e non si comprende perché i vaccini vengono esclusi dal novero degli elementi che hanno contribuito a costruire tale benessere); i vaccini non sono solo inutili ma soprattutto dannosi perché minano il sistema immunitario (che sarebbe perfettamente in grado di reagire da solo) con effetti devastanti a lungo termine, e i bambini non vaccinati hanno una salute migliore di quelli vaccinati;  la somministrazione dei vaccini provoca alcune malattie devastanti come l’autismo, grazie anche agli eccipienti utilizzati altamente tossici. Si citano lavori che riportano dati che tuttavia mancano dei requisiti richiesti dalla scienza ufficiale. O si interpretano abbastanza liberamente ricerche ufficiali narrando storie parziali. E naturalmente si sostiene che tutte queste verità arcinote vengono sottaciute dalla medicina tradizionale, che è in combutta con i grandi interessi economici dell’industria farmaceutica. Per assunto le medicine alternative sono al contrario scevre da qualsiasi interesse economico.
Una storia di resistenza
Gli antivaccinatori ci raccontano una storia di resistenza, utilizzando tutti gli elementi narrativi canonici: un eroe che combatte per preservare la propria integrità fisica contro la corrotta scienza ufficiale che vuole il suo male. La scienza alternativa e la controinformazione invece offrono gli strumenti per conoscere la verità. E’ la storia di un complotto svelato (uno dei tanti).
La natura contro la cultura (la manipolazione)
Siamo verdi. Tutto ciò che è naturale è positivo, l’artefatto (il vaccino) è negativo poiché è manipolato e quindi pericoloso. Abbiamo sposato la filosofia del biologico e il credo del non contaminato. E non siamo disposti a rivedere le nostre idee, che ci fanno sentire eticamente corretti. Biologico, naturale è sicuro. Il resto no. Gli elementi in contraddizione con l’assunto naturista vengono ignorati.
Il pensiero logico scientifico vs il pensiero narrativo
La storia è blindata. Qualsiasi cosa venga sostenuta dalle istituzioni è consapevole menzogna. Non c’è possibilità di replica perché le istituzioni sono malvagie.  E’ così che si può negare l’assunto iniziale dei benefici apportati dai vaccini. Il resto viene a caduta. Citare celebri lavori scientifici è inutile e controproducente, richiamare storie note pure, a meno che non siano (o vengano semplicemente interpretati come) contrari ai vaccini. E’ l’eterna lotta tra Emotività e Razionalità, l’opposizione tra il pensiero logico-scientifico e quello narrativo. La narrazione è una modalità di organizzare la realtà per interpretarla (non lo dico io, lo dicono diversi studiosi autorevoli, tra cui un certo Jerome Bruner), e si muove nel campo del quotidiano e del simbolico, mentre il pensiero scientifico si fonda sulla validità empirica e sulla dimostrazione dell’assunto. Fede da una parte, prove e verifiche dall’altra.  Per sua natura dunque la medicina tradizionale non ha armi per controbattere un pensiero non dimostrabile: si trova a dover rispondere a attacchi imprevisti su un terreno sul quale si trova spiazzata.
E se la medicina si ricordasse che è umana?
La medicina ha accumulato molti difetti, tra cui un atteggiamento superbo e spocchioso. Ha preso le distanze dalle persone. I progressi numerosi ed innegabili che la scienza ha compiuto in questi anni hanno in qualche modo parcellizzato il paziente. Curiamo ogni singolo organo, e abbiamo uno specialista per ogni malanno. Però ci dimentichiamo di considerare la persona nella sua interezza e nelle sue esigenze meramente umane. In questo la scienza tradizionale ha molto da imparare dalle medicine alternative. L’asimmetria delle conoscenze per fortuna non implica alcuna superiorità sociale. Il paziente rivendica la libertà di scegliere (e in questo caso di NON vaccinare, contro l’obbligo). E’ cambiato: non è più passivo, ma attivo e curioso. Fa le proprie ricerche grazie al web. E’ una questione di empowerment. Le persone si coalizzano. Molti dei siti contrari ai vaccini sono prodotti dalle medicine non convenzionali, e molti altri sono costruiti da pazienti che affrontano malattie che ritengono associate ai vaccini. A torto o a ragione è successo che la medicina tradizionale non li ha soddisfatti. Il danno è fatto.
Se non vogliamo i vaccini è perché i vaccini funzionano.
Sembra paradossale ma è così. Provate a chiedere a una persona che deve recarsi in Liberia o in Sierra Leone se si vaccinerebbe contro ebola (se ci fosse un vaccino disponibile).  Qui però non c’è ebola. Il contesto attuale è quasi asettico, specie quello delle generazioni di genitori più giovani.  Le statistiche sui vaccini confrontano gli eventi gravi legati al contagio della malattia che si combatte con quelli legati ai vaccini. Ma quelle malattie si incontrano sempre di meno, grazie proprio ai vaccini. Il pericolo di contrarre la malattia non è percepito come tale, mentre quello di incorrere in un devastante effetto collaterale è decisamente più incombente. Si tratta di somministrare un farmaco a un bambino sano. Non si ragiona sulle probabilità: non si può fare a meno di pensare che quell’uno su un milione che subisce danni gravi derivanti dal farmaco potrebbe essere il tuo bambino.
L’individuo contro la società.
 Di fronte a un genitore il cui figlio ha subito danni irreversibili attribuiti al vaccino (che sia vero o no), le persone si fermano a prestare ascolto, rispondono con empatia ed insinuano il dubbio. I casi individuali ci toccano molto più di quanto non lo possano fare i grandi dati astratti degli studi scientifici. Il racconto dei contrari ai vaccini è infatti aneddotico. In positivo o in negativo. Succede sempre, siamo più propensi a commuoverci per la storia dolorosa di un solo bambino ammalato che per i migliaia di bambini che muoiono in Africa per malattie potrebbero essere curate o prevenute. È uno degli aspetti contraddittori della razionalità limitata.  Inutile discutere dell’aspetto sociale, l’effetto barriera, la protezione per chi non può vaccinarsi… questi argomenti non funzionano di fronte al dolore del singolo bimbo affetto da autismo.
E allora? Keep calm and explain.
Come nel caso della sentenza di Milano la situazione appare scoraggiante. Se si pensa che nel fronte anti vaccini militano anche alcuni medici di base, o per convinzione personale, o per una formazione lacunosa (non tutti hanno dimestichezza con la ricerca e con la statistica) o anche solo per timore di dover sostenere le conseguenze di un eventuale effetto avverso (cosa non priva di un certo peso) si comprende che non esiste una via facile e a portata di mano per indurre le persone a cambiare comportamenti. In effetti è una specie di guerra santa, lunga e senza una netta vittoria in vista.  Difficile pensare a una strategia: regna l’incomunicabilità, si tratta di una forma integralismo religioso. Si sono create due fazioni opposte con modi diversi di comunicare afferenti a modelli diversi, se non opposti, di pensare. Tocca augurarsi che la resistenza ai vaccini non induca a una catastrofica ricomparsa di alcune malattie che riportino a sperare nei vaccini…
Nel frattempo si deve continuare a fornire l’informazione, chiara e positiva, che espliciti per bene vantaggi e rischi, prescindendo dalla polemica, con grande disponibilità ed umiltà. Occorre ricordare che per un genitore vaccinare un figlio equivale a violare il proprio bambino.
Bandite le aggressioni verbali, controproducenti, evitati i messaggi negativi privi di risoluzione positiva, che le persone tendono a rifiutare è ovvio che occorre muoversi con calma. Anche quando si ribadiscono con forza le proprie ragioni. Come tocca fare oggi alla scienza contro le sentenze che le si sostituiscono.

Commenti

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. un giudice senza un adeguato e approfondito supporto scientifico non dovrebbe neppure avvicinarsi a questa materia, è compito esclusivo della scienza. Mi complimento con te in quanto voce fuori coro tra i non addetti ai lavori, allora consentimi di aggregarmi, perchè oramai in qualsiasi campo, dal diritto, alla medicina, dall'economia alla politica, la fanno da padrone le idee che sviluppano sui social, voci ignoranti, presuntuose e spesso anche aggressive, che hanno fatto diventare eroi laureati in scienze della comunicazione che si sono improvvisati professori in medicina con il pallino della cura di gravi malattie degenerative, professori che curano il cancro con protocolli simili a quelli del brodetto adriatico, e quindi non poteva mancare il giudice antivaccino, non c'è da meravigliarsi se troverà pronto un esercito di frequentatori del web pronti a supportarlo e pronti a rottamare la ricerca scientifica seria in favore del movimento antivaccino, anche se ci dovesse costare lacrime e sangue, l'importante è essere contro e alternativi agli altri. Francesca tu sei troppo normale, vaccinati contro l'ignoranzaa.

    RispondiElimina
  3. Mi sa che il vaccino contro l'ignoranza ancora non è stato sperimentato...

    RispondiElimina
  4. nell'assordante silenzio stampa, fa piacere leggere il commento di pagina99WE, a pag.12 del n.70 uscito ieri. Se non lo trovate in edicola potete leggerlo collegandovi a www.pagina99.it

    RispondiElimina

  5. Quando si discute di scienza nel nostro Paese l’oscurantismo è imperante. Demandiamo discussioni serie che necessiterebbero di competenze riconosciute ai primi imbonitori che si autopromuovono paladini della verità. È il caso dei vaccini pediatrici che una vulgata ignorante (nel senso etimologico del termine) riconosce come causa di autismo. Com’è possibile che, come successo qualche giorno fa a Milano, una sentenza stabilisca una relazione fra il vaccino e la malattia quando la comunità scientifica internazionale la esclude? Del resto siamo il Paese in cui il dibattito pubblico sul metodo Stamina, prima ancora che fosse provato e sperimentato, è stato condotto dalla trasmissione televisiva Le iene - che è ben lungi dal rispondere alle credenziali e alle pratiche di una comunità scientifica riconosciuta. Altro che santi, poeti e navigatori: l’Italia è fatta di creduloni, maghi e santoni. Senza dimenticare i complottisti: basta una qualsiasi fiammella e il sacro fuoco del grande complotto si accende. Ora, di mezzo ci sono le sofferenze dei malati ed è comprensibile il desiderio delle famiglie di percorrere qualsiasi strada per far star meglio i propri cari. Ma questo è proprio il motivo per cui lo Stato non può esimersi dall’avere un ruolo di primo piano in questi casi.

    Un esempio concreto: alcuni lotti di Meningitec, il vaccino che immunizza dal meningococco C prodotto dalla casa farmaceutica olandese Nuron Biotech, sono stati ritirati il mese scorso. “Ossido di ferro e acciaio inossidabile nei vaccini”, hanno titolato quasi tutti sposando l’allarmismo. E, va da sé, le famiglie coinvolte si sono trovate senza riferimenti certi entrando nel panico. L’Aifa, l’Agenzia italiana per il farmaco, che ha disposto il ritiro (in via cautelativa e su indicazione della ditta produttrice del vaccino) ha emanato laconici comunicati. E nessuno dal ministero della Salute o dalle Asl si è preso la briga di comunicare alle famiglie coinvolte alcunché. Le informazioni sono state così veicolate con poca competenza e molta cialtroneria (salvo qualche rara eccezione come il sito www.butac.it, al quale si rimanda per capire esattamente cosa è successo e se vi sono o meno reali rischi). Se siamo un popolo di creduloni forse lo si deve anche a questo.

    Di fronte all’assenza dello Stato, il cittadino rimane solo e ha paura. E una persona che ha paura è più facile che si affidi ai molti arruffapopolo. Diamo un suggerimento al ministro della Salute Lorenzin: ci sono moltissimi bravi giovani, fra giornalisti scientifici e divulgatori, capaci di spiegare e far capire la scienza. Perché non assumerne qualcuno e, in casi come questi, chieder loro di comunicare con un linguaggio comprensibile cosa sta accadendo e se ci sono o meno davvero rischi?

    RispondiElimina
  6. Non ho citato la fonte, ma ciò che ho pubblicato ieri è l'articolo di Pagina99 Week End

    RispondiElimina
  7. Stavolta parliamo del vaccino contro Tetano e Difterite, l’articolo che attacca il vaccino è vecchiotto, ma non per questo meno attuale, tutto ciò che è online gira, e girando diventa sempre d’attualità, anche se la notizia ha già più di un anno.

    …per la prima volta nel 2011 compaiono nel bugiardino del vaccino Tripedia DTaP (antidifterite-tetano-pertosse) della Sanofi Pasteur Msd le seguenti reazioni avverse:
    “Adverse events reported during post-approval use of Tripedia vaccine include idiopathic thrombocytopenic purpura, SIDS, anaphylactic reaction, cellulitis, AUTISM, convulsion/grand mal convulsion, ENCEPHALOPATHY, hypotonia, NEUROPATHY, somnolence and apnea”.
    Traduzione
    “Le reazioni avverse riportate durante l’uso post-approvazione del vaccino Tripedia includono purpura trombocitopenica idiopatica, SIDS, reazione anafilattica, cellulite, AUTISMO, convulsioni / convulsioni da grande male, ENCEFALOPATIA, ipotonia, NEUROPATIA, sonnolenza e apnea”.

    Insomma sembra che la FDA americana abbia “finalmente” deciso di raccontare “la verità” e abbia inserito nel bugiardino queste controindicazioni che collegano una volta per tutte autismo ai vaccini! Questo è quello che ci raccontano nell’articolo in questione…ma si tratta di BALLE, bugie, bufale, cazzate…mettetela come volete.

    Come sempre in questi casi si parte da un fondo di verità, quell’estratto dal bugiardino non è falso, è verissimo, ma non sottolinea le REAZIONI AVVERSE causate dal vaccino, ma riporta solo le segnalazioni degli utenti, senza alcuna verifica…oltretutto lo dice chiaramente che si tratta di segnalazioni NON CONTROLLATE e quindi da prendere con le molle, ma chi ha scritto l’articolo ben si è guardato dal copiare e tradurre quest’ultima parte:

    Events were included in this list because of the seriousness or frequency of reporting. Because these events are reported voluntarily from a population of uncertain size, it is not always possible to reliably estimate their frequencies or to establish a causal relationship to components of Tripedia vaccine.

    Ovvero: gli eventi avversi inclusi nella lista qui sopra sono inclusi in quanto seri o perché segnalati più volte. Poiché questi eventi sono segnalati volontariamente da una popolazione di dimensione incerta, non sempre è possibile stimare in modo attendibile la loro frequenza o stabilire una relazione causale ai componenti del Tripedia vaccine.

    In parole povere, cari clienti che avete comperato questo vaccino, sappiate che alcuni anonimi hanno segnalato che a seguito dell’assunzione del vaccino hanno riscontrato casi di purpura trombocitopenica idiopatica, SIDS, reazione anafilattica, cellulite, AUTISMO, convulsioni / convulsioni da grande male, ENCEFALOPATIA, ipotonia, NEUROPATIA, sonnolenza e apnea, ma senza che sia stato possibile per noi produttori trovare un collegamento diretto tra vaccino e reazioni segnalate.

    Il bugiardino online oltretutto va oltre, e ci racconta delle sperimentazioni, ci cita dati e numeri…e sono dati e numeri che (come sempre) dimostrano quanto sia infondata la correlazione tra l’autismo e il vaccino in esame…ma ovviamente di tutto ciò nell’articolo bufaloso non c’è traccia!

    Qui trovate tutte le info di quel bugiardino, incluse le parti che gli antivaccinisti non vogliono leggiate:
    http://www.fda.gov/downloads/biologicsbloodvaccines/vaccines/approvedproducts/ucm101580.pdf

    A volte sogno che succeda davvero, che scoppi sul serio un’epidemia di tetano, difterite, morbillo, chi più ne ha più ne metta, e elimini dalla faccia della terra questi criminali idioti che insistono nelle loro assurde campagne contro i vaccini, ma poi ci penso, e mi rendo conto che colpirebbe anche tutti quegli indifesi che NON possono assumere vaccini, a causa di immunodeficienze, intolleranze, allergie…tutti quelli che vorrei che invece fossero protetti e quel sogno svanisce.

    RispondiElimina
  8. Questo che ho appena pubblicato è tratto da butac.it
    butac è l'acronimo di Bufale Un Tanto Al Chilo

    RispondiElimina
  9. ...continua...
    Ancora una volta si parla della correlazione tra autismo e somministrazione del vaccino…e veniamo a scoprire che:

    …Dopo una serie di analisi sarebbe stato dimostrato che la malattia sarebbe correlata alla prima vaccinazione obbligatoria avvenuta al terzo mese di vita…

    Che è una solenne cagata, non è vero che dopo una serie di analisi, non vi sono analisi, non vi è correlazione, non c’è MAI stata correlazione. L’idiota che ha messo in giro la voce per primo 15 anni fa si chiama Andrew Wakefield, oggi l’idiota è stato radiato, le testate che hanno pubblicato le sue FALSE accuse hanno dovuto pubblicare ritrattazioni, e un tribunale ha potuto comprovare che dietro le macchinazioni di Wakefield vi fosse un giro economico. Wakefield aveva ricevuto quasi mezzo milione sterline da un gruppo di avvocati che volevano una tesi da usare per accusare i produttori dei vaccini (e -ovviamente- ricavarne denaro), inoltre aveva, secondo un investigazione giornalistica di CHANNEL 4,presentato richiesta di brevetto per un esame (o un vaccino a seconda delle fonti) in concorrenza con esame (o vaccino) correlato a quello in uso al momento (quindi avrebbe avuto ulteriori interessi economici personali, il giornalista autore dell’inchiesta fu denunciato da Wakefield…ma anche in questo caso dopo tanti soldi spesi e certezza di sconfitta il truffatore ha preferito abbandonare il duello). Insomma Wakefield era un truffatore…
    qui un esempio, che da un analisi lucida della cosa:
    http://www.forbes.com/sites/emilywillingham/2013/08/09/court-rulings-dont-confirm-autism-vaccine-link/

    …Italian courts, provincial or otherwise, are not known for basing their rulings in science. They are, after all, part of the system that led to a manslaughter conviction of six scientists for not predicting the 2009 L’Aquila earthquake…

    Per inciso, l’articoletto bufalaro conclude così:

    I genitori del bimbo ad oggi non sarebbero stati risarciti dal Ministero della Salute che dopo la sentenza avrebbe annunciato di cambiare l’iter della vaccinazione, ma per chi aveva subito danni non era previsto risarcimento.

    La notizia che vi sia una famiglia a cui sono stati negati i risarcimenti non la metto in dubbio, è giusto sia così, risarcire per qualcosa di non causato da una pratica errata è sbagliato, quindi il Mistero fa bene a non pagare, ma di tutto ciò che il breve pezzo dice dopo non esiste traccia né sul sito del Ministero né nei comunicati stampa in giro per la rete, se non in certe pagine anti-vacciniste…

    Qui trovate una bellissima raccolta cronologica dei fatti , con testate di giornali, racconti ed inediti:
    http://briandeer.com/mmr/lancet-summary.htm

    Noi invece avevamo già parlato di vaccini svariate volte, qui ne trovate l’elenco completo:

    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/11/il-vaccino-che-ti-trasformava-in-mucca.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/11/e-daje-al-vaccino_17.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/11/nei-miei-giretti-notturni-sono-capitato.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/11/i-bambini-non-vaccinati.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/10/il-vaccino-infanrixhexa-ritirato.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/10/vaccino-anti-influenzale-fluozone.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/09/merck-e-il-virus-del-cancro.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/09/il-giappone-e-il-vaccino-contro-il.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/07/lanti-vaccinazione-modaiola.html
    http://bufaleuntantoalchilo.blogspot.it/2013/07/vaccini-e-morte-in-culla-ma-vergognatevi.html

    Lo so, non esiste il modo di fare un post definitivo sui vaccini, ma con tutti i link e le fonti sempre più in circolo c’è speranza di dare visibilità alla realtà dei fatti.

    RispondiElimina
  10. Questi che ho postato sono degli estratti, trovate tutti gli articoli interi su
    www.butac.it

    RispondiElimina
  11. ...e adesso basta! non commento più, giuro!!

    RispondiElimina
  12. http://digrazia-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/11/29/il-vaccino-causa-lautismo-cosi-e-deciso/

    RispondiElimina
  13. se per aver giustizia è necessaria la vendetta

    Francesco Maria Tedesco

    Negare giustizia in nome della legge. Questo, in una battuta, ciò che è parso a una parte dell’opinione pubblica che ha seguito il caso Eternit e l’assoluzione (per prescrizione) dell’imprenditore svizzero Schmidheiny, accusato di disastro ambientale. Ma cosa rimane, quando si ritiene di non aver ottenuto giustizia? La vendetta? Stefano Berni e Giovanni Cosi, studiosi di antropologia giuridica e di filosofia del diritto, nel loro Fare giustizia. Due scritti sulla vendetta (Giuffrè 2014) provano in modo anche provocatorio a guardare a questa vicenda umana ancestrale e indicibile: farsi giustizia da sé. Entrambi i saggi di cui il libro si compone si inseriscono in una più generale critica della modernità, intesa come il percorso che ha portato gli Stati a sottrarre ai cittadini il loro diritto di usare la violenza, per appropriarsene monopolisticamente.

    Ma questo esproprio, avvenuto sotto le insegne della razionalità fredda e calcolante, ha davvero escisso la violenza ancestrale che contraddistingue la vendetta? La risposta è no: il monopolio della punizione diventa vendetta di Stato (così come nel cristianesimo la vendetta è di dio, non più degli uomini). Eppure, sostiene Berni, se lo Stato non dà giustizia, l’ira che presiede alla vendetta si trasforma in risentimento. La vendetta aveva il pregio di consentire che l’ira si incanalasse: dopo lo scoppio del bubbone, l’ordine sarebbe tornato. La denegata giustizia dello Stato alimenta quel risentimento, al quale è necessario, sostiene Berni, trovare un canale di sfogo poiché, al di là delle pretese illuministiche sulla rieducazione e sul reinserimento sociale del condannato, la giustizia è rimasta fondamentalmente retribuzione del male con un male uguale e contrario. Vendetta, appunto.

    Diverso l’orientamento del saggio di Cosi, il quale prova a formulare una teoria della «buona vendetta». Nella vendetta vi era un rapporto diretto tra la vittima e il reo (e le due comunità di riferimento): con la modernità questo rapporto viene seppellito in nome della terzietà del giudice, che non è, non può essere parte in causa. Ma questa elisione della relazione sociale è un danno, poiché da una parte sul reo si abbatte lo stigma di delinquente, rendendo illusoria la pretesa di reinserimento, mentre la vittima dal canto suo riceverà un astratto risarcimento che niente sa di ciò che essa desidererebbe come riparazione da parte di colui che le ha fatto del male. La vendetta invece poteva anche trasformarsi in riconoscimento e conciliazione. Il processo penale che mira a stabilire pene e a comminare sanzioni è riduttivo, elide la relazione sociale. C’è bisogno, dunque, di una vendetta buona, che Cosi identifica nella mediazione penale, ovvero in un modo di risoluzione delle controversie che non ha bisogno del giudice, ma che si basa su un confronto diretto tra il reo e la vittima. Così il reo guarderà in faccia l’offeso, e questi potrà chiedergli «perché l’hai fatto?», e pretendere da lui una prestazione compensativa diversa dalla detenzione. Negli Stati Uniti sono diffuse per esempio pene alternative che si sostanziano in lavori da svolgere, nel pagamento di spese mediche e nelle scuse. Si tratta di una giustizia non retributiva (male contro male) ma riparativa. Una vendetta “buona”, che costringe il reo a guardare la sua vittima negli occhi, a stabilire un contatto.

    Anche per il caso Cucchi, in cui pare chiaro che un ragazzo sia stato picchiato, ma la legge non sa dire da chi e assolve gli imputati, si è parlato di giustizia negata...
    Summum ius, summa iniuria.
    %
    tratto da pagina99weekend
    www.pagina99.it

    RispondiElimina
  14. avevo giurato di non commentare più, ma visto che nel tuo bulimismo bloggista, sei passata ad altri (validissimi ed urgentissimi) argomenti, non mi rimaneva che tornare all'incipit del tuo precedente scritto, a quella frase sulla sentenza Eternit..

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Alitalia e le uniformi della discordia

Alitalia: l'accordo di Pasqua

Io sto con i lavoratori Alitalia