Il vigile non vigila (itagliani brava ggente)



Dagli al fannullone!
Questo gran rumore sulle malattie di fine anno dei vigili urbani mi ricorda vagamente qualcosa… Chi rammenta, una fra le tante, la guerra preventiva a suon di “dovete licenziarli tutti” della scorsa estate rispetto alle presupposte e mai effettuate malattie degli addetti ai bagagli di un'Alitalia che nel frattempo annunciava oltre 1000 licenziamenti (grazie a Gilioli per averlo sottolineato nel suo blog! )???
Memore di ciò che ho personalmente subito nel corso degli anni, in quanto facente parte di una categoria di fannulloni-privilegiati-arroganti per definizione, mi sono, saggiamente (permettetemi di dirlo), astenuta dall’emettere giudizi sulla questione: perché so sulla mia pelle quant’è facile strumentalizzare gli avvenimenti di questo tipo per spostare l’opinione delle persone … l’esercizio della critica costruttiva non appartiene a questo paese. Gli organi di informazione sono scandalosamente chini di fronte al potere politico ed economico e hanno da sempre mostrato una assenza totale di indipendenza di giudizio. Si leggano i tweet  perentori  “in arrivo i primi provvedimenti disciplinari” (sottotitolo sottinteso “state sereni, sarete vendicati!”) con i seguenti commenti soddisfatti. E posso immaginare l’onorevole Brunetta (una cui foto, che lo ritrae beatamente addormentato durante una occasione ufficiale, è stata malvagiamente taggata “Pisolo”-provare su google per credere), che si sfrega soddisfatto le mani mentre il paese si ribella contro i fannulloni…Mi meraviglia che nessuno ponga la domanda: "ma come mai? ci sono responsabilità gestionali e organizzative"? Appunto, in Alitalia si sa molto bene quanto l’informazione sia parziale e orientata a stimolare solamente i sentimenti più beceri. Per questo di fronte ai microfoni e alle telecamere dei giornalisti la maggior parte dei miei ex colleghi fugge velocemente, come le blatte all’accensione della luce (perdonatemi l’infelice ma efficace paragone...).
Il ditino a mitraglietta
La drammaticità del fatto sta nella prontezza con la quale tutti noi siamo inclini a puntare il dito contro la (presunta) immoralità altrui, in modo preventivo e senza sentire ragioni. E a proposito di Alitalia  nei commenti contro i vigili postati dai numerosi moralisti dell’ultim’ora,  si continuano a leggono ameni richiami a scopo rafforzativo alla categoria “dipendenti Alitalia”. Se ci si riferisce a un comportamento scorretto, ad un lavoratore nullafacente, è un imperativo, in questo paese, citare Alitalia,  ovviamente mai per criticare le gestioni psicopatiche, schizofreniche e concettualmente disoneste che l’hanno portata al tracollo, ma appunto per riferirsi ai presupposti privilrgi di cui godono i dipendenti della plurifallita compagnia…  Non c’è documento che regga,  il moralista de noantri che tuona contro i suoi vergognosi simili (l’aggettivo è una citazione) non legge dati nè ascolta le altre campane : ”devono licenziarli tutti!!! “, urla, anzi scrive, il giustiziere della tastiera. I promotori del Job Act gongolano.  Di fronte a cotanta acredine (di cui ci si chiede la causa: invidia? Repressione? Vessazioni in età infantile?), a un così palese desiderio di vendetta, crolla qualsiasi speranza di solidarietà. Imperterriti i nostri vendicatori senza paura continuano a emanare sentenze di condanna nei confronti degli assenteisti, neanche dopo che i social network, ed anche qualche onesta  testata (il solito Gilioli,per esempio), hanno pubblicato il punto di vista dei lavoratori. Pur apprendendo che lo sbandierato 85% non è riferito all'intero organico, ma a una piccola percentuale di personale messo forzatamente in straordinario,  e che l'exploit del 31 è stato preceduto da  grosse pecche organizzative e contestazioni contrattuali irrisolte, anzichè rivalutare gli avvenimenti, anche parzialmente, magari distibuendo equalmente le responsabilità, gli  inesorabili  componenti del popolo dei social, i giustizieri senza macchia e senza paura, non si sono spostati di un millimetro: la colpa è tutta dei vigili. E anzi, a chilometrici articoli di attribuzione di alcune responsabilità alla gestione romana delle risorse umane (dunque molto chiaramente circostanziate) hanno obiettato con scientifica pertienza che a Bologna(?) i vigili urbani sono andati tutti al lavoro. Buon per loro,…  ma che c'entrano i vigili di Bologna con la gestione del comune di Roma??? Eccoci: tutti uniti nel programma "gettiamo il fumo negli occhi con una bella campagna contro l'assenteismo" sostenuto dai media.

La bramosia della vendetta
Vogliamo parlare della solerte avvocatessa che pretendeva di fotografare un paio di vigili cagliaritani rei di essere stati colti davanti ad un bar (!) e si è pure risentita che i due non abbiano accolto con gioia lo stalking? Nulla di meglio da fare? O ricerca di cinque minuti di notorietà? Ma siamo impazziti? Cari commentatori pro-delatrice incompiuta, ma a voi piacerebbe essere fotografati mentre lavorate (e, per giunta, da qualcuno che sapete voler strumentalizzare la vostra immagine)?  Vogliamo andare tutti a picchiare preventivamente qualche vigile, non si sa mai? E' iniziata la caccia alle streghe?
La filosofia della punizione, che puntualmente viene invocata in questi casi, e che getta la responsabilità del disservizio sull’ultimo anello della catena organizzativa, non solo non risolve, ma non prende neanche in considerazione le cause alla base dell'accaduto. Licenziare i presunti colpevoli, soluzione invocata dai bramosi vendicatori assetati di sangue (insieme alle nostre istituzioni oramai palesemente tese a difendere i forti contro i deboli), equivale a tagliare la parte emersa di un iceberg lasciando che il resto della massa sommersa fluttui  incontrollata negli oceani, minacciando la sicurezza della navigazione. Ma che ce ne importa. L’importante è che qualcuno paghi, meglio se gli ultimi della scala gerarchica, quelli della parte bassa dell'organigramma, è più rassicurante, e che l'apparenza sia salva.Come giustamente rimarcava qualche pacato osservatore se i comportamenti sono diffusi e non riguardano pochi singoli individui, evidentemente il problema è più grande e riguarda tutta l’organizzazione. Che invece gioca a scaricabarile. E, dato il contesto, “vince facile”.
Perché non fanno sciopero, invece?
A proposito di organizzazione: i moralisti la finiscano di starnazzare, obiettando “allora perché non fate uno sciopero?”. La risposta è semplice: grazie a una legge fortemente invocata dagli stessi benpensanti (“cavolo con tutti questi scioperi... non se ne può più, bisogna fare qualcosa”) nei servizi considerati essenziali è praticamente impossibile effettuarne uno, soprattutto che cada in concomitanza con gli avvenimenti che lo provocano (grazie a regole su tempi di preavviso, affollamento, eccezioni), e le istituzioni hanno grandi spazi di manovra nella precettazione degli eventuali contestatori.
Ricordo ai più che nelle nazioni considerate  efficienti, come per esempio la  Germania, gli scioperi vengono effettuati eccome, e possono protarsi per giorni, anche nei servizi, e i disagi che ne conseguono non si limitano ai confini nazionali (vogliamo ricordarci degli scioperi  piuttosto recenti di Lufhtansa o Air France, oppure quello biblico degli autotrasportatori francesi di qualche tempo fa?). E’ stato deciso di limitare il diritto di sciopero in Italia? Il risultato è il ricorso a iniziative "fantasiose" e destrutturate. Anche questa è una conseguenza di scelte organizzative di livello statale.  Si, licenziamoli: utilizziamo un bel  provvedimento puramente repressivo, che serva solo da deterrente per loro e per gli altri lavoratori! così nelle alte sfere si può impunemente continuare ad esercitare la propria incompetenza, ed azzerare totalmente i diritti dei più deboli.   Anche i lavoratori sono utenti e cittadini. Voi vorreste lavorare in un mondo con regole decenti, con paghe adeguate, e tutele riconosciute? Oppure siete votati allo schiavismo, purchè il vostro vicino non abbia quel giorno di ferie in più che a voi manca? Anche in queste occasioni, l'informazione è tutto furchè imparziale: gli immancabili servizi televisivi su qualcuno dei rari scioperi  nel trasporto aereo  narrano solo dei disagi subiti dai malcapitati utenti  senza mai, dico mai, menzionare le eventuali ragioni alla base della protesta.
Il re è nudo, viva il re.
L’ Italiano è sempre dalla parte del vincitore … lo vediamo nel trasformismo di alcuni
esponenti politici che transitano allegramente da un partito all’altro, anche se di ideologie geneticamente non compatibili…Siamo genuflessi davanti al potere, forse speriamo che ce ne venga elargito un pochino: incapaci di esercitare la nostra autonomia, ci piace l’autoritarismo,evochiamo ed ammiriamo l’uomo forte, quello che arriva ai vertici della scala sociale anche se in modo non limpido. Anziché schierarci dalla parte dei nostri simili siamo pronti a dare loro addosso…secondo una mentalità feudale da umili servitori della gleba, ci prostriamo ai piedi dei nobilotti di turno. I diritti altrui ci disturbano, li consideriamo privilegi: la nostra è una visione sottomessa, dal basso, senza alcuna ambizione… invece di lottare per ottenene tutele simili, ci accaniamo per farle togliere a chi ce l’ha. Una bella lungimiranza, non c’è che dire. Così ci avviamo soddisfatti verso la catastrofe, convinti che tanto la responsabilità sia meramente altrui.
Mah.

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